OPERE FILMICHE DI GAVINO GABRIEL

 

VISIONI DI SARDEGNA 
 

Coordinazione artistica di Gavino Gabriel
Cines-Pittaluga
B/N, 12 min.
1932

Il documentario è costituito da quattro brevi filmati, ognuno dedicato a uno specifico argomento, che hanno per titolo: Paesaggi e tipi di Sardegna: il Nuraghe; Usanze e danze della vecchia Sardegna: la serenata di Gallura; Canti e danze dell’antica Sardegna: il sortilegio del grappolo; Usanze e canti della vecchia Sardegna; la vendemmia
I filmati sono costruiti come una sorta di sinfonia visivo-musicale, in cui si alternano intensi primi piani, immagini di ambienti sardi e scene ricostruite appositamente per le riprese (a metà strada tra realismo e teatralizzazione), il tutto tenuto assieme dall’intreccio tra le registrazioni di musiche tradizionali e una colonna sonora orchestrata dallo stesso Gabriel.
Particolarmente preziosi sono i documenti sonori originali, tra i primi mai raccolti nell’isola, che comprendono musica per launeddas, il canto a tàsgia di Aggius, canti e danze all’organetto e la disispirata gallurese, tanto cara a Gavino Gabriel.

 

     

 

Il documentario Visioni di Sardegna può essere visionato nella pagina Multimedia.
 

 

NEI PAESI DELL'ORBACE
 

Regia e ideazione di Gavino Gabriel
Cines-Pittaluga
B/N, 5 min.
1936

Il breve documentario ha per oggetto la filiera produttiva dell’orbace, un tessuto di lana tipico della Sardegna. Girato prevalentemente nel paese di Desulo, mostra le diverse fasi di lavorazione: dalla tosatura delle pecore al lavaggio della lana, dalla bollitura alla cardatura, per arrivare alla preparazione dell’ordito lungo le vie del paese, la tessitura e – fase finale – la battitura presso la “gualchiera”, un mulino ad acqua sito nel paese di Olzai appositamente adibito a questa funzione.
Nei paesi dell’orbace, che si apre con le immagini di una cerimonia nuziale desulese accompagnata da una musica orchestrale, è considerato l’unico autentico documentario etnografico di tutta la cinematografia del ventennio. 

 

ETNOFONIA DELLA SARDEGNA
 
Regia di Remo Branca, testi di Gavino Gabriel
Ministero della Pubblica Istruzione/Cineteca scolastica
B/N, 20 min. 
1952/53
 
Il film ha per oggetto alcune tra le principali pratiche musicali di tradizione orale della Sardegna. Diviso in due parti, la prima dedicata al sassarese e alla Barbagia, la seconda all’oristanese, è costruito con immagini in bianco e nero sulle quali sono sincronizzate registrazioni audio originali dei repertori descritti che si alternano ai commenti affidati alle voci fuori campo degli autori. 
Remo Branca, più noto come incisore che come regista, cura la descrizione dell’architettura, del paesaggio e dell’ambiente culturale, mentre a Gavino Gabriel sono affidati i comenti degli aspetti strettamente musicali.
Realizzato per conto del Ministero della Pubblica Istruzione, Etnofonia di Sardegna è un unicum nel panorama cinematografico dell’epoca, distinguendosi sia dalle opere di propaganda che dai documentari di viaggio puramente descrittivi.
 
 
     

 

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